Conviene crearsi una pensione integrativa? Sono tanti che si pongono questa domanda cercando opinioni e consigli sulla previdenza complementare. Non lo fanno a torto: la crisi del sistema pensionistico italiano è sotto gli occhi di tutti, nei prossimi anni si stima che le pensioni saranno poco superiori al 50% delle retribuzioni. Per queste ragioni si rende necessario costituirsi una rendita ulteriore, con una pensione privata oppure investendo i risparmi progressivamente, al fine di crearsi un cuscinetto a cui attingere una volta che si sarà smesso di lavorare. Andiamo, dunque, a vedere i vantaggi e gli svantaggi per chi sottoscrive unapensione integrativa, cercando di capire se vale la pena questa forma di investimento, soprattutto alla luce della possibilità di dedurre integralmente dal reddito i versamenti fino a 5164 euro che sembra far gola a tanti. L’argomento nel 2016 sarà ancora più importante perchè, vista la situazione delle banche a rischio, molti risparmiatori si domanderanno se conviene spostare i risparmi verso altri strumenti ritenuti meno pericolosi (ammesso che lo siano!).
Quando si parla di previdenza complementare bisogna fare alcune distinzioni di scuola molto importanti che ci aiutano a capire per prima cosa quello che stiamo comprando. Dobbiamo, cioè, distinguere tra fondi pensione aperti o fondi pensione chiusi e piani individuali pensionistici. Tutte e tre le soluzioni sono soggette alla medesima normativa, anche fiscale: in ogni caso, quindi, si gode della possibilità di dedurre fino a 5164 euro, come scritto in apertura. La distinzione principale riguarda il fatto che i Pip sono prodotti di tipo assicurativo, di norma investiti sui mercati finanziari, mentre i fondi pensione sono prodotti non assicurativi: va precisato che, come previsto dalla legge, i fondi pensioni devono in ogni caso prevedere un comparto che abbia almeno la garanzia del capitale versato. Ultima distinzione, poi, è data dal fatto che il piano individuale pensionistico può accettare esclusivamente adesioni individuali: infatti, di solito, sono le banche o le assicurazioni a cercare di vendere i prodotti. Di contro, invece, i fondi pensione possono avere anche adesioni collettive, con il contributo del datore di lavoro che talvolta può essere previsto da accordi sindacali.
I fondi pensione possono essere aperti o chiusi: nel primo caso vi può aderire chiunque mentre nel secondo caso sono riservati a determinate categorie di lavoratori, come avviene ad esempio per il fondo Cometa dei metalmeccanici.
Una delle soluzioni più gettonate come pensione integrativa è il piano individuale pensionistico (PIP), se non altro per il fatto che in genere ai lavoratori facenti parte di una categoria viene proposto il fondo chiuso mentre agli altri resta la scelta tra fondi aperti e PIP. Si tratta, nello specifico, di un contratto di assicurazione sulla vita con cui si versa il TFR (scegliendo irreversibilmente di non lasciarlo in azienda) e una quota annua o mensile (il versamento è libero) che viene investito in un fondo gestito generalmente da una società di assicurazioni. E’ sicuro? Dipende dal profilo di rischio: generalmente sono proposte varie soluzioni. Per non rischiare di perdere soldi si consiglia di scegliere profili di investimento che acquistano titoli di stato o obbligazioni: il rendimento è più basso ma non si rischia come invece potrebbe accadere con le azioni. Se si desidera scegliere questa forma di pensione integrativa, vale la pena iniziare in età relativamente giovane: al termine, raggiunta l’età pensionabile, si otterrà una rendita mensile complementare che si aggiunge a quella erogata dall’INPS. E’ possibile ottenere subito il 50% del capitale versato e riceve il resto sotto forma di rendita vitalizia.
Partiamo ora ad elencare i vantaggi:
E se dovessero servirmi i soldi prima della scadenza? Considerando che è un prodotto che si fa per garantirsi un capitale nel lungo periodo, non è da escludersi che gli imprevisti della vita possano rendere necessario attingere anticipatamente. Ecco come e quando è possibile prendere prima della scadenza i soldi:
Andiamo ora ad analizzare gli svantaggi che possono derivare dalla sottoscrizione di un PIP:
La convenienza è un fatto soggettivo: ogni risparmiatore ha un profilo di rischio, idee determinate, voglia oppure no di rischiare. In questo articolo abbiamo valutato i vantaggi e gli svantaggi della sottoscrizione di una pensione privata. La valutazione conclusiva è solo vostra: assicuratevi di farla nella maniera più corretta possibile, acquisendo una grossa mole di informazioni e, soprattutto, cercando di capire il più possibile quanto andate a fare. In linea di massima, comunque, l’ideale è come sempre diversificare, versando eventualmente solo una piccola quota del vostro risparmio su questo tipo di strumento.
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